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Dieta chetogenica: cos’è e come farla al meglio

Cos’è la dieta chetogenica

Si tratta di uno dei regimi alimentari più in voga negli ultimi anni tra coloro che vogliono perdere peso. Un regime alquanto particolare che obbliga in qualche modo l’organismo a produrre autonomamente il glucosio di cui ha bisogno e quindi aumentare il consumo energetico.

Letteralmente dieta chetogenica vuol dire dieta che produce corpi chetogeni. Una dieta che obbliga l’organismo a produrre in maniera autonoma il glucosio di cui ha bisogno per sopravvivere e quindi andare ai aumentare il consumo emergenti riducendo i grassi contenuti all’interno del tessuto adiposo. In genere i corpi chetogeni sono prodotti in quantità estremamente minime e facilmente smaltibili dal corpo attraverso sia le urine che la ventilazione polmonare.

In linea di massima grazie a questo tipi di alimentazione si vanno a raggiungere livelli superiori alla condizione normale. Una quantità di corpi chetonici eccessiva può essere causa di un abbassamento del pH sanguigno. Ma se essi sono presenti nella misura adeguata possono essere portatori di una serie di benefici, tra di essi il dimagrimento.

Cos’è la dieta chetogenica

La produzione di corpi chetonici è in grado di controllare il senso di fame, per via del loro effetto anoressizzante. Sono da considerare chetogeniche tutte le diete che forniscono una quantità limitata di calorie, carboidrati e proteine, rispetto a quelle di cui si ha bisogno. In specifici casi avviene che la dieta chetogenica venga utilizzata in ambito clinico, ne sono esempi i trattamenti dell’epilessia che non trova risoluzione con i farmaci, obesità grave e patologie metaboliche.

Chi decide di sottoporsi a una dieta chetogenica sa che affronterà un stile alimentare a basso contenuto calorico, con pochissimi carboidrati, alto contenuto proteico e lipidico. Sottoponendosi a una dieta chetogenica si potrà mangiare: carne, pesce, uova, formaggi, grassi e oli da condimento, ortaggi. Sono invece sconsigliati: cereali, patate, legumi, frutti, bibite dolci, birra e dolciumi vari. Viene in genere consigliato di non superare i 50 g di carboidrati al giorno, da organizzare in 3 piccole porzioni.

Metabolismo chetogenico

La produzione energetica cellulare avviene grazie alla metabolizzazione di alcuni dei substrati presenti nel corpo. In particolare ci si riferisce al glucosio e agli acido grassi. Si tratta di un processo che inizia nel citoplasma e va a finire nei mitocondri. Il glucosio è indispensabile per l’utilizzo corretto degli acidi grassi.

Se viene a mancare il fegato procede alla sua produzione. In genere il corpo è in grado di liberarsi autonomamente dei corpi chetonici residui. Nel momento in cui si va a produrre energia, gli acidi grassi vengono ridotto nel coenzima A e quindi entrano nel ciclo Krebs dove si legano all’ossalacetato per giungere a un’ulteriore ossidazione fino alla trasformazioni in anidride carbonica e acqua.

a cosa serve la dieta chetogenica

Se la produzione del coenzima A eccede, la capacità di assorbimento ecco che si formano i corpi chetonici. Non ne esiste un solo tipo di questi: essi si dividono in: acetone, acetoacetato e 3-idrossibutirrato. Le cellule muscolari possono ossidare ulteriormente i corpo chetonici, esattamente come fa anche il cuore e il cervello.

In alternativa l’eliminazione avviene tramite le urine e la ventilazione polmonare. Un aumento eccessivo dei corpo chetogeni non fa altro che aumentare il carico di lavoro dei reni. Se l’eliminazione non avviene in maniera sufficiente, si ha la chetosi, una condizione in cui il pH del sangue si abbassa definendo quella che è conosciuta come acidosi.

Applicazione

3 sono i contesti in cui viene utilizzata la dieta chetogenica. Innanzitutto quando si vuole perdere molto peso e lo si fa sotto stretto controllo medico. È indicata anche quanto si deve elaborare una terapia alimentare per talune patologie metaboliche come l’iperglicemia, l’ipertrigliceridemia, l’ipertensione arteriose e la sindrome metabolica.

Non si applica mai in presenza di patologie che interessano i reni o il fegato. Infine si tratta di un’alimentazione che si adatta ai sintomi dell’epilessia infantile, soprattutto se il soggetto non risponde a terapia farmacologica. Si consiglia di seguire questa tipologia di alimentazione per un periodo ristretto nel tempo.

In genere si consiglia di procedere per circa 3 settimane, il periodo in cui l’organismo ben tollera un cambiamento di questo genere. Oltre all’alimentazione è indispensabile abbinare anche un efficace allenamento che possa semplificare la perdita di peso e mantenere la massa muscolare. Un sistema che richiede sempre di servirsi del consulto di un esperto, per evitare di creare dei seri problemi all’organismo.

Vantaggi e svantaggi

Nonostante le innumerevoli attenzioni che si devono avere nel sottoporsi a una dieta chetogenica, essa è comunque un regime alimentare che può avere una serie di vantaggi. Innanzitutto facilita la perdita di peso, anche perchè si vanno a ridurre le calorie totale che vengono consumate, si mantengono glicemia e insulinemia costante.

Aumenta il numero di grassi che vengono utilizzati come fonte energetica, il dispendio calorico aumenta. Inoltre si ha un effetto anoressizante, quindi evita si sentire il senso di fame che spesso rende difficile una dieta. Ovvio che essendo un regime alimentare molto particolare, può anche essere causa di un certo numero di svantaggi.

Cos’è la dieta chetogenica

In particolare mette a dura prova i reni che vedono aumentare il proprio lavoro. Può essere causa di disidratazione, ma anche di ipoglicemia, ipotensione. Infine, soprattutto nei primi 2 o 3 giorni di dieta è possibile che si verifichi la classica keto-influenza con i suoi classici sintomi come: mal di testa, affaticamento, vertigini, leggera nausea, irritabilità.

In alcuni soggetti potrebbe essere causa di crampi muscolari, stipsi, palpitazioni cardiache. Si tratta in effetti di un’alimentazione estremamente sbilanciata che potrebbe far mancare alcuni nutrimenti molto importanti. Questo vuol dire che dovrebbe essere evita da tutti coloro che sono malnutriti, che hanno disturbi alimentari, che soffrono di diabete di tipo I, donne in gravidanza e in allattamento, chi soffre di patologie a carico dei reni o del fegato.

Alcuni studi scientifici a riguardo

Non sono poche le situazioni in cui questa dieta è sconsigliata, a meno che non ci si sottoponga a dei controlli specifici che siano in grado di provare l’essere in una situazione di chetosi ideale. Nonostante le controindicazioni, oggi sono ancora molti i casi in cui viene utilizzata.

La scienze a tal riguardo afferma che se utilizzata nella maniera giusta la dieta chetogenica non sono è efficace, ma è anche in grado di rimediare ai danni che provocano le diete ricche si carboidrati. Lo studio PURE ha evidenziato che i carboidrati assunti in eccesso possono aumentano il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari, quindi aumentano la mortalità.

Cosa che invece non succede con i lipidi. Al momento non è stato evidenziato nessuna correlazione tra il consumo di grassi e gli eventi cardiovascolari. Quindi per aumentare la prospettiva di vita potrebbe essere utile non solo diminuire la quantità di carboidrati ingeriti, ma anche andare ad inibire l’assorbimento del metabolismo dei carboidrati. Nei topi andando ad eliminare completamente i carboidrati è stata ottenuta un’aspettativa di vita maggiore, rispetto a chi consuma carboidrati.

Di contro non è certo possibile sostituire i carboidrati con gli zuccheri ed aspettarsi si avere migliori risultati. Quindi tra gli zuccheri e i carboidrati i primi hanno sicuramente un effetto peggior. Ulteriori studi hanno dimostrato che associare una dieta ad alto contenuto di grassi a medie percentuali si zuccheri offre solo risultati negativi. Nonostante questo gli effetti peggiori si hanno quando si assumono sia quantità eccessive di zuccheri che di grassi. Non mancano critiche allo studio, che secondo molti non tiene conto né della geografia in cui i soggetti vivono, né tanto meno del loro status sociale e quindi possibilità economiche.

È giusta ala dieta chetogenica?

Non apportare glucosio alla dieta e quindi costringere il corpo ad utilizzare gli amminoacidi è una strategia che potrebbe anche essere discutibile. Lo è nella proporzione in cui l’organismo risulta essere intossicato e di riflesso anche affaticato, soprattutto per quello che riguarda il fegato e i reni. Inoltre un’alimentazione di questo genere tende a rendere meno efficienti il sistema nervoso e anche i muscoli.

Ecco per quale motivo è indispensabile seguire un’alimentazione di questo genere solo per un breve periodo, non può essere causa né di insufficienza renale, né epatica, né tanto meno riduzione del metabolismo basale, compromissione a livello della tiroide o delle ossa. Le controindicazioni sono tutte nel lungo tempo.

Quindi è importante intraprendere la dieta cheto solo ed esclusivamente sotto controllo medico. In ogni caso è uno stile di alimentazione che mantiene bassi i livelli glicemico-insulinici e aumenta la quantità di calorie bruciate. Inoltre si stimola la secrezioni di ormoni che cooperano allo smaltimento del grasso e sopprimono l’appetito.

Questi sono i motivi per cui la dieta chetogenica ha un forte potere dimagrante. Una dieta molto veloce, ma che sottopone il corpo a un notevole stress. Occorre una progettazione efficace e minuziosa per evitare tutti i possibili effetti indesiderati. Ci sono casi in cui è indispensabile abbandonare questa tipologia di alimentazione a favore di altre comunque efficaci.

La si può definire una strategia alimentare estrema che richiede un supporto medico perché potrebbe avere delle gravi conseguenze per la salute per via del suo essere fortemente sbilanciata ed obbligare il corpo a procurarsi quello di cui ha bisogno autonomamente.

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