La cefalea tensiva la si può identificare con quella che è la cefalea primaria. Per comprendere ciò è importante ricordare che esistono delle cefalee primarie e delle cefali secondarie.
La distinzione avviene in base a quelle che sono le cause che l’hanno scatenata. Ad esempio tra le più comuni cause di cefalea secondaria è possibile indicare la cervicogenica, in parole semplici, tutte quelle problematiche che derivano dalle strutture a livello cervicali.
La cefalea tensiva, indicibile anche come cefalea da contrazione muscolare o di tipo tensivo, si può suddividere anche in base a quanti episodi si verificano e a distanza di quanto tempo. Comunemente si può parlare di cefalee episodiche ovvero croniche.
Un fastidio che può avere la durata minima di 30 minuti, fino a ben 7 giorni. Il fastidio si può presentare sia a destra che a sinistra, ovvero essere presenti a livello della fronte e non peggiorare con l’attività fisica.
Sintomi principali
Innanzitutto si consiglia, nel momento i cui la cefalea tensiva fa la sua comparsa di rivolgersi a uno specialista per evitare che i suoi sintomi possano in qualche modo rendere difficili intere giornate. Riconoscerla è molto semplice, anche per via dei campanelli d’allarme che in genere, tale fastidio aziona.
Innanzitutto essa si presenta come un mal di testa che non è pulsante, piuttosto lo si descriverebbe come un doloro opprimente, quasi come se si stesse in una morsa. Il mal di testa di cui si parla colpisce, in genere la zona della fronte e della nuca, che però, a differenza dell’emicrania, non peggiora nel momento in cui si svolge dell’attività fisica anche piuttosto banale.
Il mal di testa di cui si parla è un dolore che si localizza sia a destra che a sinistra. In molti casi è possibile che provi un fastidio notevole sia ai suoni che alla luce.
La durata della cefalea tensiva va dai 30 minuti fino ad arrivare a 7 giorni. Ci sono poi dei segnali alla presenza dei quali il paziente dovrebbe intervenire in maniera veloce.
Proprio in questi momenti innanzitutto è indispensabile rivolgersi a un esperto, ma in secondo luogo, si potrebbe aver bisogno di cure urgenti. Quindi si consiglia di prestare attenzione nel momenti in cui la cefalea esordisce in maniera improvvisa, senza alcun tipo di preavviso.
Attenzione poi alla sua intensità, quindi nel momento in cui sembra essere così severa da compromettere lo svolgimento delle attività quotidiane, rivolgersi immediatamente a un esperto. Può destare preoccupazione a comparsa della cefalea dopo i 50 anni, soprattutto se non se ne era mai sofferto in precedenza.
Rivolgersi immediatamente a uno specialista nel caso in cui la cefalea si presenti in associazione con altre patologie sistemiche, se essa presenta anche dei segni a livello neurologi. Chiedere un parere medico se la cefalea è anche causa di papilledema e infine nel caso in cui il mal di testa sia associato a un qualunque tipo di trauma.
Quando è provocata dall’ansia
In genere quando si va a definire la cefalea tensiva la si associa a dei distress morali ed emotivi. In particolare quest’ultimi possono essere associati a stati di ansia o di depressione, ma anche a patologie psichiatriche che possono essere tanto note, quanto non note.
Alcuni pazienti ricercano la causa della loro cefalea in stati di stress e in particolare di ansia. Non sono in pochi a sottovalutare tutto questo, ma in realtà, in merito al legame tra tale problematica e la depressione o l’ansia, sono stati condotti molti studi.
Le ricerche hanno provato come, in effetti, i pazienti che erano vittime di stati di ansia e di depressione, fossero maggiormente inclini a presentare molto più di frequente delle cefalee muscolo tensive. Inoltre si sottolinea come gli episodi maggiormente significativi di ansia siano poi anche causa di mal di testa frequente e anche piuttosto intenso.
In altre parole, lo stato psicologico del soggetto ha non pochi risvolti sul proprio fisico, ad iniziare dalla cefalea, anche se essa non è l’unico disturbo da associarsi all’ansia; tra di essi anche i disturbi a livello gastrointestinale.
A chi rivolgersi in caso di orecchie tappate
Quando la cefalea tensiva si presenta in maniera invadente nella vita quotidiana di un soggetto, è indispensabile rivolgersi a un esperto che sappia trovare in maniera veloce la soluzione migliore per il problema. Per le orecchie tappate, ad esempio, ci si dovrebbe rivolgere all’otorinolaringoiatria ovvero al neurologo.
In effetti un semplice orecchio tappato potrebbe essere causato da un banale eccesso di cerume all’interno dell’orecchio. In altri casi, invece, le cause sono da ricercare in patologie più specifiche che sono di competenza dell‘otorino.
Ne sono un esempio molto comune l‘otite, che in effetti non è direttamente collegato alla cefalea tensiva. L’otorinolaringoiatria non è l’unico specialista a cui ci si può rivolgere per riuscire ad avere delle valide risposte.
Come accennato in precedenza, uno dei medici che maggiormente può trovare risoluzione a una cefalea acuta è il neurologo. Infatti si tratta di un disturbo propriamente neurologico, come succede quando a determinarla sono stati di ansia o di depressione.
Un fisioterapista, invece, utilizzando delle tecniche manuali e invitando a degli esercizi specifici sia per il collo che per la testa, offrirà un valido aiuto al paziente. In particolare, sottoporsi a delle sedute di fisioterapia permette al paziente di ridurre in maniera drastica sia la frequenza degli attacchi di cefalea che anche la loro intensità.
Con il passare del tempo si imparerà dunque a gestirli e a renderli molto meno invadenti. Anche lo psicologo può essere di grande aiuto.
In particolare esso aiuta a gestire gli stati di ansia e i distrusse emotivi. Lo psicologo con la sua preparazione offrirà al paziente un valido aiuto per quello che riguarda la gestione della patologia, andando anche a scavare in quelle che sono le cause dell’ansia che scatena il fastidio.
Infine, nel caso in cui la cefalea tensiva diventi invadente, è possibile chiedere il parere di uno psichiatra che lavorare in maniera congiunta con lo psicologo. Lo psichiatra tanto quanto il neurologo, sarà importante non per la risoluzione della problematica, ma per la sua gestione.
Cefalea cronica
Se la cefalea dura per un periodo al di sopra dei tre mesi, è possibile affermare che essa sia ormai un fastidio cronico. Non si potrà più parlare di episodi ricorrenti o sporadici, ma di un fastidio che influisce in maniera prepotente nello svolgimento dell’intera giornata del soggetto che ne è affetto.
Anche il mal di testa cronico può però, non presentarsi sempre nello stesso modo. In genere la cefalea cronica si caratterizza per i suoi momenti acuti e per i periodi di remissione che sono comunque, distanziati tra loro nel tempo.
Una cefalea che spesso viene anche definita come cefalea muscolare ed essa viene riferita a dei pazienti che lamentano una tensione alle tempie. In questo caso per la risoluzione sarà indispensabile rivolgersi a un team multidisciplinare che si compone innanzitutto di un fisioterapista, poi un neurologo che lavorerà a stretto contatto con lo psicologo e lo psichiatra.
Solo un team così formato potrà dare delle risposte al paziente e quindi riuscire a consigliargli il percorso migliore per la risoluzione del problema. È infatti possibile, che il soggetto che lamenta una cefalea tensiva cronica, presenti delle cause profonde psicologiche, che devono essere affrontate dalla preparazione dello psicologo e dello psichiatrica.
In questi specifici casi, la sola terapia farmacologica che si propone a chi presenta cefalea episodica, per la quale può essere efficace.
Terapia
Le terapie e gli interventi da ponderare nel caso in cui si abbia un paziente affetto da cefalea tensiva sono diverse e soprattutto devono essere scelte in base alle caratteristiche della cefalea. Come accennato in precedenza, gli esperti possono decidere di intervenire in maniera diversa in base a se la problematica sia episodica o cronica.
Nella maggior parte dei casi per contrastare la cefalea tensiva si decide di somministrare al soggetto dei farmaci specifici per il fastidio. In particolare, se si tratta di cefalea tensiva episodica, ciò che viene consigliato sono dei farmaci antinfiammatori non steroidi, quelli che sono noti come FANS.
Quando invece il disturbo viene classificato come cronico allora il trattamento è più complesso. In alcuni casi si ricorre a dei farmaci antidepressivi tricicli, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o i miorilassanti.
Per quello che riguarda gli ultimi però, non vi sono delle indicazioni scientifiche specifiche che possano far pensare che siano veramente efficaci contro la cefalea tensiva. I farmaci non sono l’unica terapia possibile.
In effetti ci sono altri interventi che si possono intraprendere e che sembrano avere una notevole efficacia. Alcuni esperti decidono di applicare il biofeedback, ma anche la fisioterapia, la terapia psicologica o quella cognitivo-comportamentela.
Gli esperti consigliano alcuni esercizi specifici. Ad esempio sembrano essere molto efficaci gli esercizi di rilassamento e quelli posturali, entrambi sono in grado di dare beneficio ai pazienti per via della loro capacità di andare ad agire sulla tensione muscolare tipica degli stati di cefalea.
Da evitare, in ogni caso, tutte quelle terapie che si possono definire alternative e per le quali ancora non sono stati condotti degli studi che ne abbiano provato l’efficacia. In particolare, si può decidere di sottoporsi a tali terapie, solo nel caso in cui lo abbia consigliato il medico di medicina generale o degli specialisti a cui ci si è affidati.